La storia

Gli Urbana nascono nel 1994 col nome di Iron Fist . Dopo un lungo passato pieno di cover dei Metallica, Giorgio (chitarra) e Davide (batteria), gli ideatori del gruppo, decidono di intraprendere la strada della composizione e pubblicano nel 1996 un mini album intitolato "The fly" con tre canzoni  proprie in inglese + una cover dei S.O.D.

I temi sono svariati: si va dalla fantascienza pura di Psychotronic, al mondo del subconscio di Prigioniero di un sogno, per arrivare alla violenza sui minori vista attraverso gli occhi di un bambino di The fly, sfruttando il doppio significato del termine inglese (Il volo/La mosca). In copertina, l'insetto intrappolato da una pianta carnivora rappresenta la volontà di alcuni adulti di bloccare il volo dei più deboli distruggendone l'ingeniutà.

Le canzoni nel loro complesso sono ancora grezze  e si nota l'inesperienza degli autori, ma "The fly" è stato comunque un ottimo trampolino di lancio per il futuro. Abbandonata la temporanea collaborazione di Maurizio (basso), nel 1998 comincia la preparazione del nuovo album. Si aggiungono Paola (voce) e Alessandro (basso) e si formano così gli Urbana. Le prime quattro canzoni vengono registrate quasi subito ma i dissapori con i nuovi membri del gruppo, purtroppo non tardano ad arrivare. Giorgio e Davide si trovano nuovamente  da soli e in loro soccorso arriva Mara (voce) che completa definitivamente  le parti vocali e con Giorgio che si cimenta al basso, vengono completate anche le altre quattro canzoni.

Nel Febbraio 2001 "Un solo motivo"  è pronto! Il titolo è significativo e la spaccatura in copertina è emblematica: c'è una crepa in ogni cosa, ma è da lì che entra la luce! E la luce non tarda ad arrivare: quasi 300 copie vendute, numerose recensioni positive sui vari web magazine e altrettanti consensi da parte di addetti ai lavori e non. Musica metallica a tutti gli effetti, batteria e chitarre in primo piano con frequenti cambi di tempo e voce maschile roca in stile black metal.

La canzone principale è senza dubbio "Misia", scritta in metrica dantesca e che ipotizza un dialogo immaginario tra la musica e il giudice infernale Minos. Anche "Il motivo" riassume un po' tutta la filosofia degli Urbana, così come "Ciò che sei" e "Metal in the veins", ispirata dalla "Fondazione"di Isaac Asimov. "Insolito" e "Alito di memoria", invece spaziano in atmosfere più personali e sfuggenti, ma con arrangiamenti e parti vocali di tutto rispetto. L'omaggio a Luc Besson e Nick Raider con "Killer of Ice" ed a Euripide con "Medea" completano il quadro. 

Alla luce dei tanti consensi ricevuti, nel 2002 gli Urbana decidono di dar vita ad un nuovo progetto, ma questa volta con una cura quasi maniacale per i pezzi che via via vengono composti.

Il 13 giugno 2004 inizia così la lunga registrazione del terzo cd degli Urbana che termina dopo quasi un anno nel maggio 2005. E' un concept-album dal titolo "La Regina della Terra" e il leit-motiv che accompagna tutte le canzoni è la mente in tutte le sue manifestazioni e sfaccettature. La personificazione della sapienza, che della mente è la sua espressione più nobile, presso i greci era Atena che all'insaputa di molti era nelle nostre tasche fino a pochi anni fa (la "croce" delle 100 Lire). La breve spiegazione di copertina, introduce all'ascolto di quello che è senz'altro il pezzo più rappresentativo: "Ragione e fantasia" Ma anche tutte le altre canzoni partono con questo presupposto: "Il superbo" e "Il profumo della vita" esplorano gli stati d'animo più profondi di ognuno di noi, "Basta un sorriso" cerca di riportarci ad uno stile di vita meno egoistico, così come "2030" che ipotizza, al contrario del George Orwell di "1984", un mondo migliore. Particolare attenzione alla splendida "Torino", un atto d'amore incondizionato verso la città del gruppo,  e a "L'arcobaleno" che  descrive per immagini e suoni cosa succede quando la mente funziona diversamente da come la intendiamo noi. L'ultimo pezzo del disco è una cover in stile metal di un pezzo di Adriano Celentano e alla voce viene chiamato a cantarlo un loro carissimo amico: Loris.

La stabilità definitiva (Giorgio, Davide e Mara) e la consacrazione di Mara come cantante, ha permesso, quindi, al gruppo di fare un ulteriore salto musicale: tempi più lenti e originali, ma molto più potenti a livello ritmico, con particolare cura alla sezione vocale che è diventato quindi il perno dell'intera struttura musicale.​

Nel 2007 Giorgio e Davide rivoluzionano tutto e tornano all'improvvisazione. Il loro ultimo album si può definire minimalista: nessuna copertina, pochi arrangiamenti e tanta spontaneità e voglia di divertirsi.

​E' come se entrambi sapessero di essere destinati a fare altro e avessero voglia di chiudere degnamente il loro percorso musicale. Nuove passioni e nuovi obiettivi sono lì dietro l'angolo ad aspettarli ma ancora non sono ben delineati.

​Ne viene fuori "Un minuto", un concentrato di puro heavy metal  senza fronzoli e orpelli. Chitarra, basso, batteria e tanta improvvisazione.

​Otto pezzi che sintetizzano tutto il loro percorso musicale: "Rude", "Disciplina", "Nuvole" e "D-Day" sono i nuovi cavalli di battaglia e a distanza di anni sono ancora così attuali che chissà...